Anoressia Nervosa e livelli sierici di vitamina D

Anoressia Nervosa: I livelli di vitamina D influenzano fortemente la massa minerale ossea durante il recupero di peso

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L’ anoressia nervosa (AN) è spesso associata ad amenorrea e a un aumento del rischio di compromissione della salute ossea dovuta alla bassa densità minerale ossea (BMD), al fallimento di raggiungere un adeguato picco di massa ossea durante l’adolescenza e a un’ulteriore perdita di massa ossea in età adulta.

Studi recenti hanno dimostrato che in caso di anoressia nervosa, la normalizzazione del peso corporeo è la strategia più efficace per aumentare la BMD nei pazienti con AN. Inoltre è stato osservato che la carenza di vitamina D (25-OH-D) è molto frequente nei pazienti con AN non trattati e che esiste una forte correlazione tra lo stato vitaminico D e la BMD del femore.

Nessuno studio aveva però valutato la relazione tra lo stato vitaminico D e l’efficacia dell’aumento e/o della normalizzazione del peso e l’incrementare della BMD.

Uno studio italiano pubblicato sull’international Journal of Eating Disorders, ha investigato la relazione tra lo stato vitaminico D e la BMD durante il recupero del peso in 91 pazienti consecutivi di sesso femminile con AN (età 13-45 anni; peso 39,4 ± 5,6 kg, BMI 15,1 ± 1,6 kg/m²).

La BMD della colonna vertebrale e del femore, valutata con la densitometria ossea con tecnica di assorbimento a raggi x (DEXA), la 25-OH-D, il N-propeptide of type I collagen (P1NP – indice di formazione ossea), il C-terminal telopeptide of type I collagen (CXT – indice di riassorbimento osseo) e l’ormone paratiroideo intatto (PTH) sono stati misurati prima e dopo 20 settimane di un trattamento residenziale riabilitativo per i disturbi dell’alimentazione basato sulla terapia cognitivo-comportamentale migliorata (CBT-E).

Sebbene il peso corporeo sia aumentato in tutti i pazienti durante il trattamento (BMI da 15,1 ± 1,6 a 19,1 ± 1,2 p<0,01), l’incremento della BMD della colonna vertebrale è risultato significativo solo nei partecipanti che alla fine del trattamento avevano livelli di 25-OH-D maggiori di 30 ng ml-1.

Lo studio ha anche trovato che dopo la normalizzazione del peso si è verificata una diminuzione significativa del riassorbimento osseo (CTX; p=0,043) e un incremento della formazione ossea (P1NP; p<0,001).

Tuttavia, è stato riscontrato un significativo aumento del PTH, correlato inversamente con i livelli di 25-OH-D post trattamento ridotti (R2 = 0,153, p<0,001).

I risultati dello studio indicano che l’ipovitaminosi D può contrastare l’efficacia della ri-alimentazione e del recupero del peso nell’AN attraverso un aumento del riassorbimento osseo mediato dall’iperparatiroidismo secondario.

Questi dati hanno importanti implicazioni cliniche perché incoraggiano fortemente l’uso di integratori vitaminici D per la promozione della salute ossea nei pazienti con AN e suggeriscono che una soglia di 30 ng ml-1 di 25-OH-D sierica potrebbe essere ottimale per ottenere livelli desiderati di PTH, riassorbimento osseo e incremento di BMD.

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